Wendy Williams: Guadagna Solo $82K per il Documentario Mentre i Creatori Intascano Milioni, Secondo la Denuncia

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Controversia legale sulla docuserie di Wendy Williams

Un’azione legale è stata intrapresa contro i network A&E e Lifetime, insieme ai creatori della docuserie su Wendy Williams, da parte della sua tutrice legale. Quest’ultima sostiene che la conduttrice abbia guadagnato una somma irrisoria rispetto ai profitti generati dal programma.

Dettagli del procedimento legale

Secondo la documentazione legale ricevuta, la tutrice Sabrina E. Morrissey ha dichiarato che Wendy Williams, 60 anni, avrebbe percepito solo 82.000 dollari fino ad oggi, mentre i produttori della sua storia avrebbero guadagnato milioni. Il ricorso denuncia che i due network e il produttore Mark Ford, insieme a eOne Productions, avrebbero profitto enormemente dall’esplorazione della vita della ex DJ radiofonica, in particolare attraverso il documentario “Where Is Wendy Williams?”, andato in onda lo scorso febbraio.

Punti critici sollevati dalla tutrice

Morrissey ha asserito che, nonostante i numerosi giorni di riprese, Wendy non ha mai ricevuto una compensazione proporzionale all’impatto della docuserie. Il progetto ha messo in luce la salute deteriorante e i problemi di alcolismo di Williams, contribuendo al suo collocamento sotto tutela legale nel 2022. La tutrice ha affermato che l’importo ricevuto è insignificante rispetto all’uso di riprese invadenti e degradanti, che la mostrano in un periodo confuso a causa della demenza.

Impatto della docuserie sulla reputazione di Williams

Nel docuserie, Wendy appariva vulnerabile, mostrando fragilità emotiva. In una scena, ha esclamato: “Non ho soldi”, evidenziando la sua difficile situazione finanziaria. La tutrice ha argomentato che la conduttrice si trovava già in uno stato mentale fragile al momento delle riprese.

Punti salienti medici recenti

Recentemente, è emersa la notizia della diagnosi di demenza frontotemporale e afasia per Wendy Williams, che ha comportato la perdita di parole e comportamenti erratici. La tutrice ha denunciato che i produttori hanno distrutto intenzionalmente la sua immagine professionale mentre la conduttrice era incapace di dare il proprio consenso per la registrazione.

Richieste legali e posizioni dell’equipe di Williams

Secondo la denuncia, i soggetti coinvolti nell’azione legale avrebbero ingiustamente arricchito le loro tasche di milioni sfruttando la malattia di Wendy Williams. Il team legale della conduttrice crede che i guadagni provenienti dalla docuserie debbano essere destinati a lei per le necessità mediche future.

La tutrice ha tentato di bloccare la messa in onda del documentario tramite un’ingiunzione legale prima della sua trasmissione. Inoltre, la squadra legale di Williams ha arruolato rinomati avvocati dei diritti civili, tra cui Roberta Kaplan, già nota per la sua rappresentanza in casi di alta rilevanza.

Reazioni legali e considerazioni finali

Gli avvocati di Wendy Williams hanno espresso che l’operato di A&E e Lifetime è stato inappropriato e immorale, sfruttando la sofferenza della conduttrice per un profitto personale. Il caso solleva importanti questioni etiche riguardo all’uso dell’immagine e della vita altrui per guadagni monetari, specialmente quando la persona interessata si trova in difficoltà.

Scritto da wp_10570036
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