Un’importante trasformazione sta avvenendo per Big Lots, il noto rivenditore a sconto, fondato nel 1967 come Value City e rinominato nel 1982. L’azienda, che ha ampliato la propria gamma di prodotti per includere articoli di arredamento e alimentari, si trova ora in difficoltà economiche significative, evidenziate dalla sua recente dichiarazione di “dubbio sostanziale” sulla capacità di proseguire le operazioni. A causa dell’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, la domanda per i suoi negozi è diminuita drasticamente.
Motivi della chiusura dei negozi Big Lots
Big Lots sta affrontando la chiusura dei suoi ultimi punti vendita, dopo che un potenziale accordo di vendita per salvare l’azienda in difficoltà è fallito. In un comunicato stampa, è stata annunciata l’intenzione di avviare le vendite di liquidazione nei negozi rimasti con l’obiettivo di tutelare il valore dell’attività.
Destinazione finale di Big Lots
Si prospetta un futuro incerto per Big Lots, che aveva annunciato la vendita di quasi tutti i suoi beni a Nexus Capital Management a settembre. Nonostante ciò, il comunicato ha rivelato che l’azienda non prevede di completare la transazione. Big Lots sta attualmente valutando altre opzioni per garantire la propria continuità, inclusi negoziati con Nexus o la ricerca di un nuovo acquirente, con l’obiettivo di finalizzare una vendita entro gennaio.
Il CEO di Big Lots, Bruce Thorn, ha sottolineato gli sforzi compiuti per trovare soluzioni e ha confermato la necessità di avviare la procedura di chiusura per tutelare l’azienda.
Numero dei negozi Big Lots in chiusura
La chiusura coinvolgerà tutti i 963 negozi attualmente operativi a livello nazionale. Nel mese di settembre, l’azienda aveva già comunicato la decisione di chiudere 340 punti vendita prima di richiedere la protezione ai sensi del Capitolo 11. In passato, Big Lots era in grado di gestire oltre 1.400 negozi in tutto il paese.