Le recenti elezioni del 2024 hanno generato una forte reazione tra le figure pubbliche e i co-conduttori di The View, con particolare risalto alla conduttrice Whoopi Goldberg. Nel contesto di una bassa affluenza alle urne, oltre 10 milioni di americani hanno scelto di non votare, a testimonianza di un clima politico teso e divisionale.
Whoopi Goldberg rifiuta di pronunciare il nome di Trump
Nel corso dell’episodio del 6 novembre, Whoopi Goldberg ha esordito in modo diretto, sollevando interrogativi sulle conseguenze della notte elettorale precedente. Seppur consapevole che Donald Trump riprenderà la carica di presidente nel gennaio 2025, ha confermato il suo fermo rifiuto di pronunciare il suo nome.
“È il presidente,” ha ammesso Whoopi, “ma io continuo a non dire il suo nome. Non cambierà.”
Tensione e preoccupazioni tra i co-conduttori
Sunny Hostin ha descritto la situazione come profondamente preoccupante, citando il titolo di un articolo del New York Times che recitava: “L’America fa una scelta pericolosa.” Ha chiarito le sue ansie, affermando che le sue preoccupazioni non riguardano solo il suo status, ma il benessere di diverse categorie sociali.
- Classe lavoratrice
- Anziani e sicurezza sociale
- Futuro dei figli
La cautela e le riflessioni sul voto
Sunny ha analizzato il comportamento degli elettori di Trump, segnalando che non si è trattato di una scelta politica, bensì di un voto contro una cultura percepita come minacciosa. Ha esposto la questione della mancanza di informazione tra gli elettori, definendo tale fenomeno un fallimento educativo. In questo contesto, emerge una richiesta di maggiore consapevolezza e informazione.
Joy Behar sostiene il valore della democrazia
Joy Behar, pur esprimendo disagio per l’esito elettorale, ha sottolineato l’importanza delle istituzioni democratiche. Ha affermato che, nonostante il disaccordo sulle scelte degli elettori, “il sistema ha funzionato” come previsto. La sua posizione evidenzia una visione ottimistica sulla capacità del paese di affrontare le sfide future.
“Dobbiamo valorizzare la nostra democrazia e protestare se necessario,” ha dichiarato Behar, richiamando l’attenzione sulla resilienza storica della nazione.