Le recenti elezioni presidenziali statunitensi del 2024 hanno visto la vittoria di Donald Trump, il quale ha battuto Kamala Harris in una competizione ritenuta molto serrata dai sondaggi. Le domande riguardo a un eventuale riconteggio dei voti sono emerse, specialmente alla luce delle controversie sollevate durante le elezioni del 2020.
il discorso di vittoria di trump
Nella sua dichiarazione di vittoria, Trump ha assicurato a ogni cittadino che si batterà per loro “ogni singolo giorno”. Ha delineato un piano per garantire un’America forte, sicura e prospera, promettendo che questo sarebbe stato un periodo d’oro per il Paese.
la concessione di kamala harris
Nella sua dichiarazione di sconfitta, Harris ha comunicato di aver personalmente contattato Trump per congratularsi e discutere di un “trasferimento pacifico del potere”, alludendo chiaramente alle tensioni seguite alle elezioni del 2020. Ha confermato la sua concessione, ma ha ribadito di continuare a combattere per i valori fondamentali della libertà e della dignità per tutti.
un possibile riconteggio dei voti nel 2024
Non è previsto un riconteggio completo dei voti per le elezioni del 2024. Alcuni distretti, come quello di Milwaukee in Wisconsin, hanno richiesto un riconteggio di oltre 30,000 schede elettorali a causa di un errore umano. I funzionari hanno dichiarato che questo procedimento è stato intrapreso “per eccesso di cautela”. Questo riconteggio ha causato ritardi per oltre 100,000 schede assenti.
chi ha vinto il voto popolare nel 2024?
Trump ha ottenuto sia il voto popolare che il maggior numero di voti del Collegio Elettorale, con 295 seggi, rispetto ai 226 di Harris. È stato necessario raggiungere un minimo di 270 voti elettorali per conquistare la presidenza. Per quanto riguarda il voto popolare, Trump ha ricevuto 72,656,039 voti, mentre Harris ha ottenuto 67,978,372 voti.
chi ha controllato la camera e il senato nel 2024?
Le elezioni del 2024 hanno portato i Repubblicani a prendere il controllo del Senato degli Stati Uniti, mentre mantengono una posizione dominante anche nella Camera dei Rappresentanti.