Springfield, Ohio: Svelato il Mistero delle False Accuse di Trump sui Haitiani

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Durante il recente dibattito presidenziale, l’ex presidente e candidato repubblicano, Donald Trump, ha rilanciato una vicenda infondata riguardante i migranti haitiani in Ohio, accusandoli di consumare cani e altri animali domestici. Tale dichiarazione ha generato gravi preoccupazioni tra i residenti di Springfield, portando all’evacuazione e chiusura delle scuole e degli edifici pubblici per due giorni consecutivi, in seguito a minacce di bomba.

Nonostante il clima di crescente violenza, il candidato repubblicano ha mantenuto fermamente le sue affermazioni. Queste sono state sostenute anche da figure come il suo compagno di corsa, JD Vance, e il miliardario Elon Musk, che hanno contribuito a screditare ulteriormente gli immigrati. Trump ha dichiarato: “Stiamo per assistere alla più grande deportazione della storia del nostro paese, iniziando da Springfield e Aurora.”

analisi delle affermazioni di trump

Le dichiarazioni di Trump, sebbene siano divenute un marchio di fabbrica, non sono originate da lui, ma sono state amplificate da un gruppo estremista. Christopher Pohlhaus, leader del gruppo Blood Tribe, ha rivendicato sulla sua pagina Telegram il merito di aver inserito Springfield nell’attenzione pubblica dopo il dibattito. “Il presidente ora ne parla”, ha commentato un membro del gruppo, esprimendo orgoglio per l’impatto creato.

Origini delle false affermazioni

Nei mesi precedenti, gruppi locali di Facebook in Ohio avevano iniziato a diffondere notizie relative a bambini haitiani accusati di inseguire o allettare oche e anatre. Nel mese seguente, Blood Tribe ha sfruttato queste voci, postando in modo attivo sui loro social e partecipando a incontri pubblici tenutisi in città.

Il 10 agosto, una dozzina di membri mascherati del Blood Tribe, con striscioni raffiguranti svastiche, ha marciato nel centro di Springfield, denominando tale manifestazione come un “marcia anti-immigrazione haitiana”. Le affermazioni infondate riprese da Trump hanno le loro origini in un post di Erika Lee, in cui si lamentava della scomparsa del gatto di un vicino, insinuando che potesse essere stato aggredito dai suoi vicino haitiani.

NewsGuard, un’organizzazione di monitoraggio dei media, ha indicato Erika Lee come una delle prime a pubblicare la notizia, rivelando che il suo post ha rapidamente guadagnato attenzione online prima di essere rimosso. In una sua dichiarazione, Lee stesso ha affermato: “Non avevo intenzione di creare un tale panico e la situazione mi è sfuggita di mano.” Ha anche tenuto a precisare di non essere razzista, evidenziando la sua identità personale e il suo impegno contro ogni forma di discriminazione.

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