Mike Jeffries, ex CEO di Abercrombie & Fitch, è stato arrestato con l’accusa di traffico sessuale. Sebbene l’atto di accusa non sia stato ancora reso pubblico, si è appreso che anche il suo partner è stato arrestato. Il procuratore degli Stati Uniti per il distretto orientale di New York, Breon Peace, ha dichiarato: “Le persone potenti hanno, per troppo tempo, traffico e abusato di giovani con poche risorse per il loro piacere sessuale, sfruttando il sogno di una carriera nel mondo della moda o dell’intrattenimento”, secondo quanto riportato da NBC News.
Malgrado Jeffries possieda un partner romantico, risulta essere ancora sposato. Il suo matrimonio, che dura dal 1971, ha generato un figlio. Maggiori dettagli sulla moglie di Mike sono riportati di seguito.
chi è mike jeffries?
Mike Jeffries, nato Michael Stanton Jeffries il 15 luglio 1944 in Oklahoma, è noto per essere stato il CEO di Abercrombie & Fitch dal 1992 al 2014. Durante il suo mandato, ha saputo modificare l’immagine dell’azienda dopo un periodo di crisi finanziaria avvenuta nel 1976. In un’intervista del 2006, Jeffries ha affermato: “In ogni scuola ci sono i ragazzi cool e popolari e quelli meno cool. Candidamente, cerchiamo i ragazzi cool. Puntiamo sui giovani americani attraenti, con un buon atteggiamento e tanti amici.”
chi è la moglie di mike jeffries?
Mike Jeffries è sposato con Susan Marie Isabel Hansen.
mike jeffries e sua moglie sono ancora sposati?
Secondo quanto riportato, Mike e Susan sono ancora uniti in matrimonio, sebbene vivano separati.
chi è il partner di mike jeffries?
Il partner di Mike, Matthew Smith, è stato anch’esso accusato nel contesto dell’operazione di “traffico sessuale internazionale e prostituzione”, che si sarebbe svolta tra il 2008 e il 2015.
Trattandosi di un caso delicato, nessuno dei due ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo alle accuse. L’avvocato di Jeffries, Brian Bieber, ha dichiarato: “Risponderemo in dettaglio alle accuse dopo che l’atto di accusa sarà reso pubblico, nel momento opportuno, ma lo faremo in aula — non nei media”. Inoltre, si riporta che un terzo soggetto, James Jacobson, risulta coinvolto nel caso.
