ricordi di un soggiorno difficile in prigione
Martha Stewart riflette sulla sua esperienza durante i cinque mesi trascorsi al Camp Cupcake di Alderson, in Virginia Occidentale, come evidenziato nel suo imminente documentario su Netflix intitolato “Martha”. Durante un’intervista, Stewart descrive la sua detenzione come “terribile”, rievocando un episodio specifico in cui fu “trascinata” in isolamento per un contatto con un ufficiale di custodia.
esperienza e isolamento
Nel documentario, Stewart racconta di aver subito un intervento disciplinare: “Nessun cibo o acqua per un giorno”. La chef, pur descrivendo il carcere con un soprannome carino, chiarisce subito che “non era affatto come un cupcake”.
Stewart ha fornito al regista R. J. Cutler delle lettere personali scritte nel corso della sua vita. In queste lettere, racconta dell’incidente che l’ha portata all’isolamento, spiegando come, pensando di fare un gesto innocuo, avevo toccato la catena di un ufficiale di guardia, scatenando così una severa ripercussione.
dettagli della vita quotidiana in prigione
Stewart ricorda dettagli meno piacevoli della sua vita quotidiana in prigione, sottolineando che “tutto era terribile”. Tra le esperienze imbarazzanti menziona un “esame fisico” alla presenza di guardie e compagni detenuti.
In aggiunta a queste difficoltà, la chef esprime preoccupazioni relative alla qualità del cibo e alla scomodità della sua cuccetta. La struttura del letto, definita con una “molla a doppio strato e una struttura metallica”, si rivelava poco accogliente e confinante.
situazione carceraria e rientro a casa
Stewart ha scontato la sua pena in seguito alla condanna per cospirazione e ostruzione della giustizia legata a un’inchiesta sulla vendita di azioni. Il suo periodo in carcere si è concluso il 4 marzo 2005.
Il documentario “Martha” sarà disponibile per la visione in streaming su Netflix a partire dal 30 ottobre.