Jennifer Aniston ha espresso critiche nei confronti di JD Vance, candidato vicepresidente di Donald Trump, a seguito di commenti tornati alla ribalta, in cui definiva i Democratici come “un gruppo di donne senza figli che hanno vite infelici”.
La posizione di Aniston sui diritti di fertilità
Aniston ha ulteriormente dichiarato: “Spero che non si trovi a dover ricorrere all’IVF come seconda opzione, dato che stai cercando di togliergli questo diritto”.
Il messaggio di Aniston includeva uno screenshot di un tweet che riprendeva un’intervista di Vance, risalente a luglio 2021, con l’allora conduttore di Fox News, Tucker Carlson. In tale intervista, Vance affermava che gli Stati Uniti erano governati da “un gruppo di donne senza figli che vivono nel rimpianto delle proprie scelte, e pertanto vogliono rendere infelice anche il resto del paese”.
Recentemente, Vance ha votato contro una proposta di legge Democratica che mirava a garantire l’accesso all’IVF a livello nazionale.
La vita familiare di JD Vance
Vance e sua moglie Usha sono genitori di tre figli: Ewan, 6 anni, Vivek, 4 anni, e Mirabel, 2 anni.
Le esperienze personali di Aniston
Aniston ha condiviso le sue difficoltà legate all’IVF, spiegando in un’intervista a Allure nel novembre 2022, quanto fosse difficile affrontare le voci di gravidanza che l’hanno seguita per tutta la carriera. Ha dichiarato: “Tutte quelle speculazioni nel corso degli anni sono state realmente pesanti. Stavo affrontando l’IVF, provando ogni rimedio possibile”.
Riflessioni sulla maternità e le pressioni sociali
Nel 2016, notizie false su una sua presunta gravidanza hanno spinto Aniston a scrivere un saggio per Huffington Post, in cui esprimeva la sua frustrazione riguardo a tali speculazioni e a ciò che rivelano su chi le diffonde. Ha affermato: “Siamo complete senza un compagno, senza un figlio. Ci spetta decidere cosa è bello per i nostri corpi”.
Inoltre, Aniston ha invitato a fare queste scelte in modo consapevole, lontano dai pettegolezzi dei tabloid, sottolineando che non è necessario essere madri o mogli per sentirsi complete e che ognuno ha diritto di definirsi il proprio “felice per sempre”.