Rivelazioni nel memoir di Al Pacino
Nel suo recente memoir intitolato “Sonny Boy”, l’attore Al Pacino condivide un episodio traumatico della sua infanzia, definendolo qualcosa che lo ha perseguitato per tutta la vita. Questo drammatico racconto riguarda un infortunio subito durante la sua giovinezza mentre viveva nel South Bronx di New York.
Il tragicomico incidente
All’età di 10 anni, Pacino ricorda di essere caduto da una recinzione di ferro mentre si esibiva in quello che descrive come un “tightrope dance”. “Era una mattina piovosa e, inevitabilmente, sono scivolato”, scrive. L’impatto è stato diretto e doloroso, colpirlo tra le gambe.
Assistenza e reperti
Nel momento dell’incidente, trovandosi in forte dolore e incapace di tornare a casa, un uomo gentile si è preso cura di lui e lo ha portato a casa della zia, dove è stato chiamato un medico. Le figure femminili più significative della sua vita, ovvero la madre, la zia e la nonna, si sono riunite attorno a lui, cercando di aiutarlo in preda al panico.
Le conseguenze emotive e riflessioni
Pacino descrive quell’esperienza come “una delle più imbarazzanti” della sua vita e ammette che il trauma ha avuto un impatto duraturo su di lui. “A oggi, sono afflitto da questo pensiero,” confessa, evidenziando le sue sensazioni di vulnerabilità.
Memorie e percorsi di vita
Nel suo memoir, l’attore racconta una varietà di eventi significativi che hanno caratterizzato la sua vita, tra cui il tentativo di suicidio della madre e le sue avventure giovanili a New York. Pacino, noto per il suo iconico ruolo in “Scarface” e per il suo successo nel cinema, non manca di affrontare anche i propri fallimenti, incluso un momento di crisi economica durante la sua prestigiosa carriera.
Un racconto sincero e profondo
Pacino ha ritenuto giunto il momento di condividere la sua storia. “Sono quasi 85 anni. Con l’avanzare dell’età, si comprende l’importanza di mettere nero su bianco le esperienze personali,” dichiara, rimarcando il valore della memoria.