Controversia al Metropolitan Opera di New York
Una vivace discussione ha preso vita attorno all’apertura della stagione al Metropolitan Opera di New York con la rappresentazione dell’opera “Grounded”, che affronta le tematiche della guerra militare e del conflitto dei droni. Il dibattito si è intensificato dopo una recensione particolarmente critica pubblicata dal New York Times, nella quale l’opera è stata definita “insipida” e “senza vita”.
La risposta di Peter Gelb
Peter Gelb, direttore del Metropolitan Opera dal 2006, ha risposto con veemenza alle osservazioni di Zachary Woolfe, caporedattore di critica musicale del New York Times, suggerendo che ci sia un interesse sotteso dietro la recensione negativa. Gelb ha sottolineato la necessità di attrarre un pubblico più ampio con opere che parlino sia alle emozioni che all’intelletto degli spettatori, riconoscendo le difficoltà nel raggiungere tale obiettivo.
Considerazioni sulle recensioni
Gelb ha espresso il proprio parere sull’opinione dei critici, affermando che, sebbene sia legittimo che questi scrivano ciò che provano, talvolta sembra esserci un’agenda personale che compromette l’equità delle valutazioni. Ha ribadito: “Ho avuto esperienze sufficienti per comprendere che i critici dovrebbero esprimere le loro vere impressioni, ma c’è la sensazione che certe prospettive siano influenzate da pregiudizi.” Questo ha portato a un confronto diretto con Woolfe, il quale ha descritto “Grounded” come “insipido” e “senza passione”.
Il dibattito sull’accessibilità nella musica
Nel corso di una discussione presso la Musicians Foundation, Gelb ha ampiamente commentato le tensioni tra la musica classica e le aspettative di un pubblico più vasto, riconoscendo che alcuni critici potrebbero preferire mantenere l’arte in una sfera esclusiva. Ha dichiarato che alcuni recensori sembrano avere riserve rispetto a opere che cercano di essere accessibili, sostenendo che questo atteggiamento di elitismo è problematico. Gelb ha citato come esempio il desiderio di alcuni critici di vedere rappresentate opere di compositori moderni che, a suo avviso, non avrebbero successo tra il grande pubblico.
Impatto delle recensioni nella cultura operistica
Il dibattito ha messo in luce tensioni più ampie riguardanti l’arte e l’accessibilità, con Gelb che suggerisce che la musica dovrebbe essere fruibile da un pubblico vasto, e non limitata a una ristretta élite. La questione ha reso la discussione ancora più intrigante, considerando il background familiare di Gelb, dato che suo padre, Arthur Gelb, è stato un influente redattore al New York Times, noto per la sua attenzione all’equità nelle recensioni.
Personaggi coinvolti
- Peter Gelb – Direttore del Metropolitan Opera
- Zachary Woolfe – Caporedattore di critica musicale del New York Times
- David Gracia – Direttore esecutivo della Musicians Foundation