Donald Trump e la scrittrice E. Jean Carroll sono coinvolti in una intricata battaglia legale che è iniziata nel novembre 2019, quando Carroll ha presentato una causa per diffamazione contro Trump a seguito delle sue pubbliche negazioni riguardo alle accuse di violenza sessuale presentate dalla scrittrice.
Trump ha successivamente contestato il verdetto di una giuria civile del 2023, che lo ha trovato responsabile di abusi nei confronti di Carroll avvenuti decenni fa in un grande magazzino e di diffamazione nel 2022, definendo le sue accuse come un “con gioco”. In un altro caso, una giuria ha condannato Trump a un risarcimento di 83,3 milioni di dollari a favore di Carroll nel gennaio 2024 per le sue affermazioni denigratorie nel 2019, verdetto anch’esso oggetto di appello.
La lotta legale è proseguita con l’avvocato di Trump, John Sauer, che ha sollecitato una corte d’appello a ribaltare la decisione di risarcimento di 5 milioni di dollari a favore di Carroll. Trump, 78 anni, ha sempre sostenuto di non aver mai aggredito Carroll, 80 anni.
Il 6 settembre, Trump ha fatto la sua prima apparizione in aula a New York dopo aver saltato il processo, addossando successivamente la colpa ai suoi legali per la sconfitta.
cronologia degli eventi
1990
- Circa 1996: Carroll, ex colonne di consigli per la rivista Elle, accusa Trump di averla aggredita sessualmente in un camerino del grande magazzino Bergdorf Goodman a New York.
2019
- 21 giugno 2019: Carroll accusa pubblicamente Trump di aggressione sessuale nel suo libro What Do We Need Men For? A Modest Proposal, pubblicato su New York Magazine. Trump nega le accuse, affermando di non aver mai incontrato Carroll e che non è “il suo tipo”.
- 4 novembre 2019: Carroll presenta una causa per diffamazione contro Trump presso il tribunale statale di New York, sostenendo che le sue dichiarazioni abbiano danneggiato la sua reputazione.
2020
- 8 settembre 2020: Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti interviene nel caso di diffamazione, sostenendo che Trump agisse in qualità ufficiale di Presidente quando ha rilasciato commenti su Carroll. Questa mossa, se avesse avuto successo, avrebbe potuto trasferire il caso in tribunale federale, con possibili conseguenze di archiviazione.
2021
- 27 ottobre 2021: La Corte d’Appello dello Stato di New York decide che la causa di Carroll può proseguire, rigettando l’argomentazione del DOJ. Il DOJ continua a sostenere la sua posizione in tribunale federale.
2022
- 15 febbraio 2022: La Corte d’Appello del Secondo Circuito esamina gli argomenti sull’intervento del DOJ, concentrandosi sulla validità delle dichiarazioni di Trump in relazione ai suoi doveri ufficiali.
- 19 maggio 2022: L’avvocato di Carroll annuncia l’intenzione di presentare una causa separata contro Trump secondo il New York’s Adult Survivors Act, che consente ai sopravvissuti di aggressioni sessuali di fare causa anche se il termine di prescrizione è scaduto.
- 24 novembre 2022: Carroll presenta una nuova causa contro Trump secondo l’Adult Survivors Act, accusandolo di batteria per “averla violentata e molestata”.
2023
- 25 aprile 2023: Un giudice federale stabilisce che la causa per diffamazione può procedere e fissa una data per il processo per aprile 2024.
- 9 maggio 2023: Una giuria a Manhattan riconosce Trump colpevole di abusi e diffamazione verso Carroll, accordandole 5 milioni di dollari di danni. Trump annuncia subito l’intenzione di appellarsi.
- 19 luglio 2023: Trump presenta una contro-causa per diffamazione contro Carroll, sostenendo che le sue dichiarazioni successive al verdetto abbiano causato ulteriori danni alla sua reputazione.
- 7 agosto 2023: Carroll richiede ulteriori 10 milioni di dollari di danni per altre affermazioni diffamatorie fatte da Trump sui social media.
2024
- Aprile 2024: Si svolgerà il processo per la seconda causa di diffamazione di Carroll contro Trump, salvo ritardi o accordi.
- 6 settembre 2024: Un giudice federale a New York respinge la contro-causa di Trump contro Carroll, stabilendo che le sue affermazioni non soddisfacevano gli standard legali per la diffamazione.
- Dicembre 2024: Una corte d’appello federale ha confermato il risarcimento di 5 milioni di dollari a favore di Carroll.