Recenti sviluppi hanno visto Blake Lively intentare una causa contro l’ex collega Justin Baldoni, accusandolo di molestie sessuali avvenute durante le riprese del film “It Ends With Us”. Queste accuse emergono a distanza di alcuni mesi da presunti contrasti sul set che hanno inficiato il lancio del dramma romantico.
Accuse di comportamenti inappropriati
Nel suo ricorso legale, Lively, 37 anni, ha spiegato che si è reso necessario un incontro risolutivo in merito ai comportamenti del protagonista e regista del film, Baldoni, 40 anni. Durante questo incontro, si sarebbe richiesto a Baldoni di astenersi dal mostrare a Lively “video o immagini di donne nude” e di non fare riferimento al suo passato legato a una “dipendenza da pornografia” e alle sue avventure sessuali.
Richieste specifiche durante l’incontro
Le segnalazioni fanno altresì menzione di altre richieste fatte a Baldoni, tra cui:
- Astensione dal menzionare i “genitali” di cast e crew.
- Non interrogare Lively sul suo “peso” o sul suo “defunto padre”.
- Limitare le scene di sesso, evitando sequenze di sesso orale o di climax non preventivate nel copione originale.
Reazioni e difese da parte di Baldoni
La reazione legale di Baldoni, rappresentato dall’avvocato Bryan Freedman, ha descritto la denuncia di Lively come “vergognosa” e falsamente accusatoria. Freedman sostiene che tali affermazioni siano destinate a danneggiare pubblicamente l’immagine del suo assistito, affermando che i presunti comportamenti di Baldoni sono stati travisati.
Riferimenti a presunte mancanze da parte di Lively
Inoltre, Freedman ha sottolineato che il suo cliente aveva assunto un gestore di crisi in risposta a “minacce e richieste” avanzate da Lively, che includevano anche la minaccia di non partecipare alle riprese o di non promuovere il film.
La questione del clima sul set
Secondo le dichiarazioni di alcuni testimoni, Baldoni avrebbe reso Lively “scomoda” sul set, arrivando persino a chiedere ad un allenatore il suo peso, un comportamento considerato offensivo da Lively.
Critiche rivolte a Lively
La polemica non si è limitata a Baldoni, poiché Lively è stata anche oggetto di critiche che hanno riemerso vecchie interviste in cui si è lasciata andare a commenti inappropriati, tra cui un riferimento a una “cresta” e all’uso di un termine offensivo per i transgender.
Accuse di manipolazione sociale
Nella causa, Lively accusa Baldoni di aver messo in atto un’operazione di manipolazione sociale per compromettere la sua reputazione. A sostegno di queste accuse, ci sarebbe una comunicazione tra il pubblico di Baldoni e un rappresentante di uno studio che suggerirebbe che Baldoni volesse che Lively fosse “sepolta” dalla narrazione pubblica.
Conclusioni sulla causa e prospettive future
Attualmente, si prevede un sequel di “It Ends With Us”, intitolato “It Starts With Us”, ma la rivalità tra Lively e Baldoni solleva interrogativi sulla partecipazione di entrambi nel nuovo progetto. Fonti riferiscono che sembra improbabile che i due possano collaborare nuovamente, lasciando aperte le porte a future evoluzioni della vicenda legale e professionale.